Prestiti tra privati seri online: come posso giudicare se uno è serio via internet?

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Le spesso frequenti difficoltà dell’economia hanno naturalmente riportato alla luce quello che ormai da tempo è un notevole problema per il nostro Paese. Ovvero l’incapacità del sistema creditizio di svolgere il suo naturale ruolo di volano per l’economia reale, rappresentata da famiglie e imprese.

Una incapacità che ormai da tempo è stata denunciata dalle associazioni di difesa dei consumatori, senza però risultati soddisfacenti. Il credito in Italia continua ad essere dispensato soltanto a chi è considerato un cliente sicuro, mentre per tutti gli altri si apre una sorta di girone infernale. Nel quale non di rado chi è disperato e necessita di soldi va a cacciarsi nella bocca dell’usura, ovvero delle organizzazioni criminali.

In questo quadro, è così tornata d’attualità una soluzione molto particolare, come quella rappresentata dal prestito tra privati. Una formula che è in auge ormai da decenni, considerato come i prestiti tra parenti e conoscenti siano una vecchia consuetudine. Cerchiamo quindi di conoscere meglio questa realtà, per capirne i vantaggi e anche i difetti che essa presenta.

Prestiti tra privati: una realtà molto interessante

I prestiti tra privati sono quelli che avvengono senza ricorrere al servizio di una finanziaria o una banca. Le due parti che danno vita alla transazione possono così dare vita ad un contratto il quale può essere scritto o meno. Ove esso sia presente deve contenere pochi, ma importanti dati, ovvero la somma concordata, la presenza o meno di interessi, i tempi della eventuale restituzione (può trattarsi in effetti anche di semplice donazione) e poco altro.

Ove avvenga in forma verbale, deve però avere luogo alla presenza di due testimoni, di modo che in caso di contenzioso essi possano testimoniare quanto avvenuto.

Chi ricorre a questo modus operandi, deve però avere l’accortezza di rispettare per filo e per segno le normative esistenti. In particolare quelle relative all’antiriciclaggio e tese a combattere l’evasione fiscale. Quindi, la somma pattuita deve essere consegnata sotto forma di assegno o bonifico bancario ove tocchi o oltrepassi la soglia dei 3mila euro. Mentre può trattarsi di contanti nel caso si posizioni sotto questo limite.

Anche per quanto riguarda il tasso di interesse, occorre tenere presente che non può superare la cosiddetta soglia antiusura, ovvero il limite deciso periodicamente dalla Banca d’Italia. Ove lo facesse il prestatore potrebbe essere denunciato alla magistratura.

Il social lending

Se il prestito tra parenti e conoscenti è una soluzione di vecchia data nel nostro Paese, va sottolineato come nel corso degli ultimi anni questa formula si sia in pratica istituzionalizzata. Venendo in pratica adottata da alcune aziende le quali si propongono alla stregua di intermediari tra chi intende prestare soldi e chi ha necessità di riceverli. Utilizzando allo scopo piattaforme online, le quali si incaricano di verificare l’affidabilità degli interessati e di spianare la strada verso la firma del contratto vero e proprio.

Stiamo parlando del social lending, una soluzione in grande ascesa, facilitata non solo dal credit crunch messo in atto dal sistema creditizio tradizionale, ma anche dai vantaggi che può proporre.

I quali possono essere così riassunti:

  1. rapidità e sicurezza del processo innescato con l’iscrizione alla piattaforma. Tale da configurare il prestito tra privati online come un vero e proprio finanziamento veloce;
  2. la convenienza dei piani di rientro proposti. Chi aderisce a questa formula riesce a spuntare tassi di interesse più leggeri e non deve sottoporsi al salasso rappresentato dai costi accessori, i quali pesano in maniera determinante sulla formazione della rata mensile. Inoltre queste piattaforme non hanno costi di gestione e personale analoghi a quelli delle finanziarie disseminate lungo il territorio nazionale. Altro elemento che rende più conveniente il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) applicato al prestito.

A fronte di questi vantaggi, il social lending presenta una piccola controindicazione, rispetto al prestito tra parenti o conoscenti. Si tratta della provvigione spettante alla piattaforma per il servizio di intermediazione reso, sotto forma di una percentuale sull’ammontare del prestito e la quota associativa. Può in effetti essere considerato un investimento, più che un costo. Proprio alla luce del fatto che il servizio prestato contribuisce a porre una serie di paletti i quali vanno a vantaggio di chi presta i soldi e non vuole correre eccessivi rischi.

I prestiti tra privati online possono essere considerati seri?

Trattandosi di una formula relativamente nuova, il social lending è naturalmente ancora visto con un certo sospetto da molti consumatori. Anche in considerazione del fatto che i truffatori hanno preso d’assalto anche questo settore, proprio in considerazione del suo successo.

La domanda che si pongono quindi in molti è la seguente: i prestiti tra privati sono affidabili? La risposta non può che essere positiva. Lo dimostra del resto la costante e impetuosa crescita dei prestiti peer-to-peer a livello globale, più forte tra le imprese, ma comunque intensa anche per quanto riguarda i privati. Una crescita segnalata dalle statistiche la quale dovrebbe proseguire anche nel corso dei prossimi anni.

Nonostante la vera e propria turbativa rappresentata da piattaforme truffaldine che continuano a segnalarsi per i raggiri a danno della propria utenza. Tanto da spingere chi è interessato al social lending, come prestatore o come richiedente di soldi, a interrogarsi sul modo migliore di individuare le piattaforme realmente affidabili. Che esistono e possono essere facilmente individuate.

Come individuare le piattaforme di social lending serie

Il modo migliore per riuscire a capire se una piattaforma di social lending è seria o meno è rappresentato dall’informazione. Basta in effetti dare vita ad una rapida ricognizione sul web per reperire molte notizie al proposito. Chi, però, si fida solo del giudizio degli organismi preposti, dovrebbe avere l’accortezza di leggere il rapporto dedicato dalla Banca d’Italia al fenomeno.

Lo studio ha esordito individuando i fattori i quali hanno contribuito alla crescita dei prestiti tra privati negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Individuandoli nella contrazione dell’offerta di credito da parte delle banche e in tassi d’interesse i quali sono mediamente più contenuti rispetto a quelli corrisposti sui finanziamenti con carta di credito, senza che ciò si traduca in una maggiore rischiosità.

Aggiungendo che i benefici dell’offerta di prestiti tra privati si riverserebbero sia tra le famiglie che tra le imprese. La diffusione del P2P Lending è, sempre secondo gli estensori dello studio, in grado di contribuire alla riduzione del costo dell’intermediazione finanziaria, permettere una maggiore diversificazione del portafoglio di famiglie e investitori istituzionali e migliorare le condizioni finanziarie di famiglie e PMI aumentando l’offerta di credito ad esse diretta.

I rischi prospettati da Bankitalia

La stessa Bankitalia non manca al contempo di segnalare i rischi connessi al social lending. Affermando comunque che sono abbastanza limitati. Con un distinguo di non poco conto. Quello rappresentato dal fatto che le piattaforme, non assumendo i rischi collegati all’erogazione di credito, potrebbero non avere i sufficienti motivi per cercare di individuare i debitori realmente meritevoli. Con il rischio che andrebbe quindi sui prestatori.

Si tratta di una critica fondata? In realtà il sistema adottato da queste piattaforme sembra esattamente il contrario di quanto affermato nel rapporto. I richiedenti, infatti, devono dare garanzie e proprio sulla solidità di esse la piattaforma fornisce un punteggio, in base al quale viene anche definito il tasso di interesse applicato al prestito.

Proprio per questo, conclude il documento, i finanziatori dovrebbero essere informati in maniera adeguata sui rischi che si vanno ad assumere. Paradossalmente, quindi, almeno stando agli analisti della Banca d’Italia, il rischio maggiore sarebbe per coloro che prestano i soldi, non per chi li riceve.

Conclusioni

Il prestito tra privati rappresenta una possibile alternativa a quelli concessi da banche e finanziarie. Oltre che una soluzione alla stretta creditizia in atto ormai da tempo nel nostro Paese. Ove la questione dei Non Performing Loans, ovvero dei crediti inesigibili, grava sul sistema creditizio come un macigno.

Di fronte all’eccessiva cautela delle aziende creditizie, molti hanno deciso di rivolgersi ad una formula la quale si fonda sul rapporto molto stretto tra i soggetti ricordati. Una formula di questo tipo, però, può presentare problemi di non poco conto, tali da poter dare vita infine ad una querelle giudiziaria.

Chi vuole evitare di complicare rapporti di questo genere per motivi finanziari, può però trovare una risposta nei prestiti tra privati P2P, ovvero nel social lending. Il quale vede l’intervento di un intermediario, una piattaforma online, la quale fornisce servizi in grado di instradare la trattativa e mettere in sicurezza le controparti. Una modalità sempre più in voga anche in Italia, proprio per i vantaggi che è in grado di garantire.

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