I prestiti tra privati sono legali? Come fare per essere tali?

14830

Indice dei contenuti

In questo periodo, contraddistinto da crisi economica e da scarsa sicurezza nel mondo del lavoro, sono sempre più le persone che ricorrono al vecchio prestito tra parenti, amici o conoscenti quando ci si trova in difficoltà. Stiamo parlando dei prestiti tra privati che sono tornati nuovamente alla ribalta. C’è chi opta per la famosa “stretta di mano” quando l’importo richiesto è molto esiguo e chi invece sceglie di formalizzare il passaggio di denaro per evitare grattacapi.

In molti si chiedono, però, se tali finanziamenti siano legali e quale sia l’atteggiamento giusto da assumere quando si decide di prestare o accettare soldi da privati. In questa guida proveremo a fornirvi tutte le informazioni e i chiarimenti necessari per procedere in tutta serenità. Restate sintonizzati!

Prestiti tra privati e legge

I prestiti di denaro tra parenti, amici e conoscenti esistono da sempre. Si tratta di soluzioni di credito legali che nascono solitamente sulla base della fiducia tra i due soggetti coinvolti. Non sono previste intermediazioni da parte di istituti di credito e società finanziarie. A richiedere questa forma di finanziamento sono soprattutto soggetti che non riescono ad ottenere liquidità extra mediante canali tradizionali. Parliamo anche di cattivi pagatori e persone che hanno subìto un protesto.

Ecco allora che ci si rivolge ad un fratello, un cugino o un amico per ricevere una mano e magari riuscire a pagare bollette, tasse o spese improvvise. I prestiti tra privati possono avvenire tra due soggetti legati da un rapporto di parentela e non, e su piattaforme di social lending. E se da una parte si tratta di un’operazione semplice ed anche encomiabile perché si aiuta chi sta in difficoltà, dall’altra bisogna essere bravi ed evitare problemi, come la mancata restituzione del denaro o possibili controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Un prestito tra privati viene ufficializzato, secondo quando previsto dalla legge, mediante un contratto che viene sottoscritto da entrambe le parti: il creditore (colui che concede il denaro in prestito) e il debitore (colui che riceve il capitale).

Come redigere un contratto

Redigere un contratto di prestito tra privati significa formalizzare il passaggio di denaro da una parte all’altra. Il discorso naturalmente cambia se l’importo concesso in prestito è molto alto. In questi casi infatti il beneficiario del capitale dovrà offrire qualche garanzia in più soprattutto se non c’è un rapporto di fiducia e conoscenza tra le due parti coinvolte. Ben più semplice la transazione quando la cifra concessa in prestito è di piccoli importi.

Il contratto di prestiti tra privati o anche la scrittura privata sono validi sul fronte legale. I due soggetti coinvolti decidono la somma erogata, il tasso di interesse applicato e i tempi e le modalità di rimborso del finanziamento. Talvolta vengono stabilite anche delle garanzie per tutelare colui che eroga il prestito.

Naturalmente la sottoscrizione del contratto va fatta con molta attenzione. Bisogna inserire in modo preciso i dati anagrafici dei due soggetti, la cifra e la data del contratto. Ciò serve a tutelare sia il creditore che il beneficiario del capitale. E’ fondamentale scongiurare possibile insolvenza da parte del debitore. In alcuni casi non viene applicato alcun tasso di interesse soprattutto se i soggetti coinvolti sono legati tra loro da un rapporto di parentela o di amicizia; in altri invece la tassazione può essere leggermente più alta rispetto a quella applicata dagli istituti di credito. Non deve mai superare la soglia di usura.

Prestiti con scrittura privata

Ora che ci siamo tranquillizzati e sappiamo che i prestiti tra privati sono legali, andiamo a vedere quante tipologie esistono. I prestiti tra privati possono essere sottoscritti con scrittura privata, con cambiali o su piattaforme online.

I prestiti con scrittura privata sono solitamente quelli che vengono effettuati tra amici, coniugi e parenti. Si tratta di una forma di finanziamento prevista dalla legge ma è chiaro che non deve esserci un carattere di sistematicità. Il contratto, in doppia copia, non prevede la presenza di un notaio, né necessita di registrazione. Ciò che conta è che al suo interno vengano inseriti i dati anagrafici di entrambe le parti coinvolte; la cifra concessa in prestito scritta in modo inequivocabile; la modalità di rimborso del capitale concesso in prestito; il tasso di interesse applicato nel caso fosse previsto; la dicitura esplicita di “contratto di mutuo ex art. 1813 C.C.”; la data certa e infine le firme autografe.

Nel caso l’importo sia molto alto è sempre meglio rivolgersi ad un legale esperto in materia. Consigliata anche la presenza di testimoni che andranno a firmare anche loro il contratto di prestito.

Questo tipo di prestito può essere sia fruttifero e dunque presentare un tasso di interesse stabilito da entrambe le parti e non superiore a quelli previsti dalla tabella dei tassi antiusura o infruttifero quando non vengono applicati interessi.

Si parla di prestiti tra privati personali quando il destinatario può usare la somma così come desidera senza dover giustificare la richiesta di liquidità extra. Si dice prestito finalizzato, invece, quando si conosce la motivazione per cui viene richiesto il finanziamento

Il prestito tra coniugi viene considerato un singolare prestito tra privati: è previsto dalla legge ma non c’è obbligo di restituzione del denaro. In questa circostanza, infatti, ci ritroviamo a fare i conti con un mutuo aiuto tra solidali. Il rimborso può avvenire in modo volontario ma non è previsto dalla legge. Tornando, invece, ai prestiti tra amici e parenti con scrittura privata, in caso di mancato rimborso, il contratto può finire in tribunale. Insomma si va in aula per avere indietro quanto abbiamo prestato e non ci è stato ancora restituito.

Il creditore, inoltre, se la somma da concedere in prestito è molto alta, può richiedere come garanzia anche l’iscrizione di un’ipoteca su un immobile di proprietà del beneficiario del denaro. Utile molto spesso anche la fideiussione, ossia la presenza di una terza persona che entrerà in gioco e restituirà la somma al posto del beneficiario in caso di insolvenza.

Prestiti tra privati con cambiali

I prestiti tra privati con cambiali non sono molto gettonati eppure sono un mezzo sicuro e valido per ottenere e concedere un finanziamento. Le cambiali sono uno strumento semplice da utilizzare e compilare. Il punto di debolezza? Le imposte di bollo da pagare all’atto della sottoscrizione. C’è da dire comunque che le cambiali hanno una serie di vantaggi da non trascurare: sono flessibili e consentono di scegliere l’importo da restituire e le date; si possono rinnovare quando si desidera allungare i termini o comunque cambiare quelle che sono le modalità di rimborso.

Le cambiali rappresentano una garanzia perché sono dei titoli esecutivi. In caso di insolvenza si procede al pignoramento dei beni.

La cambiale – per essere valida ed esecutiva – necessita del bollo che verrà applicato sul retro della cambiale stessa. Insieme alla firma, la marca da bollo è uno degli elementi più importanti di una cambiale. In caso di assenza del bollo la cambiale, infatti, viene considerata nulla.

Social lending

Passiamo infine ai prestiti tra privati concessi su piattaforme online. Anche qui potete tirare un sospiro di sollievo: queste forme di finanziamento sono legali. Tutti i passaggi di denaro sono documentati e sicuri grazie al protocollo https; i nomi dei soggetti coinvolti non sono resi pubblici per privacy. Inoltre le parti coinvolte nelle transazione possono stabilire l’importo, le rate, le modalità e i tempi di rimborso, nonché il tasso di interesse applicato sul prestito.

Queste soluzioni di credito, prima molto diffuse all’estero, stanno trovando un forte riscontro anche in Italia. Le parti coinvolte sono tre: creditore, debitore e naturalmente la società che gestisce la transazione in rete. I tassi di interesse, invece, risultano di gran lunga più bassi rispetto a quelli applicati dagli istituti di credito. Nella maggior parte dei casi i prestiti tra privati su piattaforme social lending vengono concessi solo a chi ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

L’operazione avviene online in tutta sicurezza: le piattaforme sono controllate dalla Banca d’Italia. Chi richiede il denaro viene schedato in base alla sua affidabilità da cui poi scaturisce anche il tasso di interesse applicato.

A stabilire il tasso di interesse è solitamente chi concede il prestito. Questo tasso naturalmente deve essere legale e non superiore alla soglia antiusura. Le piattaforme di social lending sono funzionanti 24 ore su 24 e i prestiti vengono concessi in tempi molto rapidi. Non avviene alcun contatto tra il creditore e il debitore: i dati di entrambe le parti sono custoditi dalla società che gestisce le piattaforme. Di piattaforme simili in Italia ve ne sono diverse; le più gettonate sono Smartika e Prestiamoci. In entrambi i casi i casi di insolvenza sono davvero molto bassi.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO: Offerta non relativa alle eventuali finanziarie e/o banche citate nell'articolo ma trattasi di affiliazione pubblicitaria